175° Anniversario dell’indipendenza Dominicana

Juan Pablo Duarte y Diez, nato nella città di Santo Domingo il 26 gennaio 1813, figlio di Juan Josè Duarte Rodriguez e Manuela Diez, all’età di 16 anni fu mandato dai suoi genitori, attraversando gli Stati Uniti d’America in Europa, per formare la sua educazione.
Intriso di sentimenti di libertà e rispetto per i diritti del popolo, visitò l’Inghilterra e la Francia, radicandosi in Spagna nella città di Barcellona dove entrò in contatto con le idee sociopolitiche, economiche e culturali derivanti anche dalla rivoluzione francese del 1789.
Il suo ritorno in patria nel 1831-1832, coincise con l’occupazione delle forze haitiane del territorio nazionale che ferirono non poco la sua sensibilità.
Iniziò così ad emergere in lui un sentimento che lo portò a sviluppare, insieme ai suoi giovani compagni, un’idea, quella di un movimento clandestino.
L’impareggiabile patriottismo di Juan Pablo Duarte, il suo nazionalismo radicale, le sue sane idee politiche, la sua religiosità, il suo misticismo, la sua grandezza nelle avversità, il suo culto dell’amicizia, la sua abnegazione, il suo stoicismo e persino le sue eterne disavventure , resero grande un uomo nel cui sangue scorreva puro nazionalismo.
Per questo motivo arrivò ad affermare che se gli spagnoli e francesi avessero avuto la loro monarchia e gli haitiani la loro repubblica, perché i dominicani dovevano vivere sottomessi e privati della loro libertà?
Per Duarte l’indipendenza nazionale era la fonte e garanzia delle libertà nazionali, la legge suprema del popolo dominicano.
Il modello di governo che sognava era democratico, repubblicano e rappresentativo; Duarte e l’eroico pensiero, l’indipendenza ideale della patria che cerca di imporsi con ardore ai 155 anni di sottomissione dei leader populisti, alle dittature, agli opportunismi occasionali e ai carrieristi politici che consideravano la patria unicamente come trampolino per i loro interessi personali.
Insieme a Francisco del Rosario Sánchez, Ramón Matias Mella ed un gruppo di libertari il 16 luglio 1838, il giorno della Madonna del Carmen, nella casa della signora Josefa Pérez de la Paz (soprannominata Chepita) in via del Arquillo, oggi Arzobispo Nouel, Duarte illustrò ai suoi amici l’intenzione ed il bisogno di separare la comunità dominicana da quella haitiana e offrire al popolo l’opportunità di governarsi e creare una repubblica indipendente.
Duarte indicò loro i rischi che correvano aderendo al movimento, lasciando anche la libertà di tirarsene fuori, ma tutti furono disposti a combattere e a sostegno di ciò prestarono giuramento.
Così ispirandosi ai veri e puri ideali patriottici e alla religione cattolica, fondarono la società Trinitaria che prese il nome dai nove fondatori con l’obiettivo politico e prioritario di separare la comunità dominicana da quella haitiana e fondare un nuovo stato chiamato» Repubblica Dominicana». Ogni membro dei Trinitari doveva cercare la collaborazione di altre persone e formare insieme un nucleo di tre membri i quali, a loro volta, dovevano fare la stessa cosa.
La struttura invulnerabile del Trinitario e l’opera culturale attraverso il filantropo Duarte, avrebbero consentito una solida base per elevare la mente ed il cuore del popolo al servizio disinteressato della causa. Lo stesso Duarte chiese alla propria famiglia dei sacrifici personali per rendere possibile un sogno, quello di una Repubblica libera da ogni dominio straniero.

Che il sacrificio dei fondatori della nostra amata Patria, libera sovrana ed indipendente, siano di esempio permanente per tutti.
Viva i fondatori della nostra nazionalità, viva la bandiera ed il nostro scudo forte del proprio motto «Dio, Patria e Libertà»!

Maribel Peguero-Facchini

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